Ciuccio, passione o tormento? Come disabituare un bambino

E’ ormai noto che prolungare l’utilizzo  del ciuccio può provocare disturbi dentali. Consigliabile toglierlo intorno ai tre anni poiché il bimbo diventa più sicuro di se stesso e può quindi superare con più facilità il distacco da questa tanto amata abitudine.   Per i genitori riuscire nell’intento non è sempre così semplice, per questo voglio darvi qualche suggerimento per rendere meno traumatico questo importante passaggio:

  1.  il ciuccio rappresenta un’ abitudine durante la giornata, di solito il bambino lo cerca al momento della nanna o del distacco dalla mamma. L’occasione giusta per intervenire è quando questa routine viene modificata anche solo momentaneamente poiché il bimbo farà meno fatica ad abituarsi ai nuovi ritmi, ad esempio quando si parte per una vacanza oppure si trasloca.
  2. possiamo tranquillamente dire che abbiamo dimenticato il ciuccio a casa e gratificare il bimbo in altro modo magari con piccoli regali.
  3. iniziare a togliere il ciuccio la notte solo quando si è certi che il bambino sia in grado di farne a meno durante il giorno.
  4. prepariamo il bambino con un po’ di anticipo e incoraggiamo tutti i familiari a complimentarsi con lui per la sua “grande impresa”. Festeggiamo le prime notti senza ciuccio in modo che il bambino si senta orgoglioso e sicuro di se stesso.

Cosa non fare mai

Di seguito alcuni consigli su cosa non fare per fare far allontanare i bambini dal cuccio

  1. far sparire il ciuccio da un momento all’altro senza dare spiegazioni; il piccolo potrebbe non adattarsi a questo cambiamento repentino e diventare nervoso e insofferente.
  2. prenderlo in giro dicendo: “così non diventi mai grande” “tutti i tuoi amichetti non lo usano, solo tu ce l’hai ancora” . In questo modo, creeremmo una grande ansia nel bimbo e un’ulteriore dipendenza dal ciuccio.
  3. non cominciare mai a togliere il ciuccio in concomitanza di eventi importanti (nascita di fratellini o sorelline, ingresso alla materna, etc.).
  4. non cedere mai e stabilire una linea di condotta salda. Un solo ripensamento insegna al bimbo che si può tornare indietro; la volta successiva sarà ancora più difficile.

In bocca al lupo!

 

Dott. Antonio Zuppardi

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